Il signor Hamisi
Ho incontrato il signor Hamisi,
poveretto, è proprio in crisi:
lavorerà fino a maggio,
poi, con un po’ di coraggio,
chiederà il rinnovo del contratto.
Grazie al lavoro di ricerca alloggi in locazione con Synergica, incontro tante storie che sto raccogliendo in qualche filastrocca. Quello che scrivo è molto verosimile a quello che succede, magari unisco in un’unica vicenda episodi capitati a più persone, famiglie o singoli, ma tutto quanto parte da situazioni reali e trovare casa, soprattutto per chi è straniero, anche se nel complesso ha un buon reddito, sembra essere diventato più complicato che mai.
Le filastrocche consentono di condensare in un unico momento di lettura storie e vite che andrebbero raccontate sicuramente con più tempo. Tuttavia credo anche che siano un buon filtro o uno stratagemma per evitare che il cinismo o, peggio ancora, il pietismo prendano il sopravvento e non ci permettano di capire l’enorme quantità di materiale umano che stiamo colpevolmente trascurando.
Le ho chiamate Orbite perché, pur avendo traiettorie tanto diverse, ruotano tutte intorno allo stesso centro di gravità, quello della ricerca di una casa in locazione, e soprattutto perché sono percorse da corpi così differenti nella loro composizione solida, liquida e gassosa da creare un sistema immobiliare unico nella galassia dove siamo collocati.
I corpi rotanti danno il titolo.
Le immagini dei pianeti e degli altri corpi celesti presenti, se non dichiarato espressamente, sono opera di Lima Studio.
Ho incontrato il signor Hamisi,
poveretto, è proprio in crisi:
lavorerà fino a maggio,
poi, con un po’ di coraggio,
chiederà il rinnovo del contratto.
Ieri mi ha cercato Elèna
che l’italiano parla appena,
anche lei vorrebbe un trilocale
dove stare con una connazionale.
Un signore proprietario,
ormai ricurvo perché quasi nonagenario,
possiede palazzine, alloggi,
autorimesse e, proprio oggi,
ha acquistato un podere
dove appoggiare il suo flaccido sedere.
Mettiamo in chiaro un fatto:
quando avviene uno sfratto,
la procedura richiede mesi,
circa dieci di media è la tesi.
All’incirca dopo pranzo
quando resta mezzo dito di avanzo
nella tazzina da caffè,
mi chiama sempre Mohammed:
Dice sempre: “Perché gli italiani,
quegli onesti e cristiani,
non aiutate mai?
Mica sono tutti usurai!
Forse perché son meglio gli immigrati,
clandestini con i loro reati?”
“Pronto?” “Sì, ciao, ti chiamo contenta
di sopravvivere ancor dopo il volo
dal secondo piano di casa, spinta
dall’ex. La caduta al duro suolo
ha compromesso, non dico per finta,
la memoria breve e la vista (solo
dall’occhio destro). Ancora fatico
a parlare e non ricordo che dico.
Da parecchio tempo si aggira in città
qualcosa più concreto di un’idea,
diciamo pure una progettualità,
che “progetto”, tapino, in assemblea
suona provinciale, su. Questa entità
par’esser diventata panacea
d’ogni pena cittadina: studenti,
vi creiamo posti letto, contenti?
A San Garante Fidejussore,
custode delle anime affittuarie,
profondissimo conoscitore
delle esigenze proprietarie.